mercoledì 21 novembre 2012

Amici 1



Quando Franco, mio marito, era ragazzo aveva un cane che si chiamava Pippo, un meticcio di taglia media con il mantello marrone chiaro tendente al rosso. All'epoca - erano gli anni '50 - la famiglia era andata a vivere nella casa di vacanze dei nonni in una ridente località (così si diceva allora) della Val Seriana, lasciandosi alla spalle una periferia milanese che mostrava ancora troppe ferite per la guerra da poco conclusa.
Pippo era una cane di buon carattere, sempre pronto a correre nei prati che circondavano il paese , a infilarsi nel bosco in cerca di castagne, a scavare grosse buche nel piccolo giardino di casa o a spaventare le povere galline rinchiuse nel pollaio. Era un cane felice perchè sapeva di essere amato. Tutti in paese lo conoscevano e quando era tempo di scuola non si stupivano di trovarlo ad aspettare Franco al suono della campanella. Insomma, i due erano amici per la pelle.
Qualche anno dopo la famiglia si trasferì in città, a Bergamo, per consentire ai ragazzi di frequentare la scuola superiore e Pippo diventò un bravo cane d'appartamento, educato e tranquillo. Certo gli anni passavano e i suoi orizzonti si limitavano ora ai giardinetti del quartiere. Ormai trascorreva la maggior parte del tempo rannicchiato sul suo cuscino sonnecchiando, ma quando Franco passava a salutare i genitori - ci eravamo sposati nel frattempo - Pippo si alzava con grande fatica e andava a prendersi tutte le coccole che voleva.
Un giorno di febbraio, ricordo che faceva molto freddo e nevicava, arrivò il suo ultimo giorno. Nonostante fosse a letto con una brutta influenza, Franco si alzò e andò a prendere il suo amico per portarlo a riposare in quel piccolo giardino di mezza montagna, sotto il pino che negli anni aveva invaso con la sua ombra tutto lo spazio disponibile.
Molti sostengono che non vogliono avere un cane perchè è troppo doloroso il momento del distacco. Questo è vero ma occorre tener conto di quanto si può ricevere per anni da un amico fedele la cui unica richiesta, salvo rare eccezioni, è quella di amare e di essere amato.
Per questo Franco decise che, non appena possibile, ci sarebbe stato un altro Pippo.



(segue)





 

1 commento:

  1. è vero, è così anche per me...è triste perdere un cane, ma è una gioia immensa averlo accanto

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