lunedì 12 novembre 2012

Dalia










Il suo nome scientifico "Dalia variabilis" sottintende la varietà infinita delle forme e dei colori di questo fiore.

Possiamo trovare dalie piccolissime a forma di margherita su cespuglietti alti una spanna e corolle gigantesche su steli lunghi molto più di un metro.





La dalia deve il suo nome ad un botanico svedese, Anders Dahl, allievo di Linneo, che riuscì a riprodurre queste piante mediante seme. La pianta in ogni caso ha un origine più antica, essendo originaria dell'America era già conosciuta dagli Atzechi, che la conoscevano molto bene e la utilizzavano in molti modi. Costoro utilizzavano i fusti della pianta per creare delle piccole condutture d'acqua, e ne mangiavano il tubero. Il succo delle sue radici è utilizzato nella medicina tradizionale per via dei costituenti naturali, quali fosforo e potassio, che possiede in abbondanza.




Popolarmente si crede che le dalie siano difficili da coltivare, ma ciò non è vero, esse hanno come unica necessità la luce del sole e per il resto sono così forti che possono crescere anche in condizioni ostili, d'altra parte però se ben curate fioriranno con maggior frequenza e con colori più vivaci e brillanti.




Il poeta Gothe era un grande ammiratore di questo fiore, del quale ha, in più occasioni, elogiato la bellezza. Nei secoli scorsi la dalia veniva utilizzata in cucina, come dimostrano le numerose ricette che sono state ritrovate.
I valori comunemente assegnati alla dalia sono la gratitudine e la precarietà.


2 commenti:

  1. Che fiore stupendo ...lo bramo anche perchè non si sa le volte che ho messo i bulbi senza risultato alcuno Deduco non sia un amore reciproco
    <ma volete dirmi cosa c'è che non va in questo mese meraviglioso?

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