lunedì 18 marzo 2013

Beatrix Potter




 Ho chiesto alla nostra esperta di illustratori, Lilia, il favore di farmi un articolo su Beatrix Potter. Prima di tutto perchè io non la conosco affatto ed in secondo luogo, non meno importante, perchè la bravura di Lilia, nell'analisi delle illustrazioni, è proverbiale. Nonostante la pressione dgli impegni , Lilia si è data da fare e ha preparato un capolavoro in tre parti. Ecco la prima:

 
IL MONDO DI BEATRIX POTTER

PRIMA PARTE

 
 C’erano una volta quattro coniglietti.

Si chiamavano Flopsy, Mopsy, Cotton Tail e Peter



Così iniziava la Storia di Peter Rabbit, pubblicata nel 1902 da Frederick Warne, scritta e illustrata da una trentaseienne della buona borghesia londinese: Beatrix Potter, narratrice ed illustratrice di storie per bambini.




Il libriccino, si trattava infatti di un libro di piccolo formato, ebbe fortuna e fu seguito da altri ventidue. Ognuno di essi è un’entità a sé stante, ma poichè, dopo il primo, continuano a presentarsi gli stessi personaggi e le storie contengono  così tanti rimandi da finire per allacciarsi inestricabilmente l’una all’altra, io immagino il lavoro di Beatrix come un brillante dalle molte sfaccettature.








L’origine di Peter Rabbit risale al 1893, quando La Potter, in una lettera indirizzata al bambino di una sua vecchia governante spesso ammalato, esordiva: “ Caro Noel, poiché non saprei che cosa scriverti, ti racconterò la storia di quattro coniglietti.”  Solo parecchi anni più tardi, Beatrix  sviluppò il tema contenuto nella lettera e creò una storia per bambini con illustrazioni in bianco e nero.



  Lettera di Beatrix a Norman Moore



Quando infine, incoraggiata dal fratello e desiderosa di guadagnare qualcosa, si decise a pubblicare il suo tesoro, faticò a trovare un editore; molte case editrici rifiutarono il suo manoscritto prima che i fratelli Warne accettassero di pubblicarlo a condizione che l’autrice fornisse delle illustrazioni a colori al posto di quelle in bianco e nero.

Il desiderio di guadagno  era dovuto essenzialmente al bisogno di emanciparsi  da una famiglia tipicamente vittoriana;  in tutta la sua vita Beatrix  manifestò uno spirito libero e un coraggio non comune a quel tempo, che la portarono a fare scelte anche non facili.  Di certo, non aveva problemi economici. Era nata in una famiglia abbiente, da un padre affettuoso che viveva di rendita e da una mamma un po’ distratta, impegnata com’era a ricevere e a ricambiare visite continuamente.

  Beatrix bambina con un amico di famiglia



Visse per molti anni nella nursery con le governanti e il fratellino Bertrand, minore di sei anni e suo unico compagno di giochi, sia a Londra  che in Scozia o nella Regione dei Laghi dove ogni estate i Potter trascorrevano lunghi mesi di villeggiatura.

  Una giovane Beatrix con il suo cane



 Beatrix col padre e il fratello



E’ dunque negli anni dell’infanzia che cominciò a sviluppare l’idea di quel mondo meraviglioso che trova la sua collocazione ideale nel Lake District in Cumbria, nel nord ovest dell’Inghilterra. Tranquilli specchi d’acqua, laghetti e stagni, terre ondulate e punteggiate di cottages, cieli percorsi da nuvole e da stormi di anatre, piogge improvvise, distese di erica, profumo di lavanda, belati di greggi, latrati di cani, ronzio d’api.


  Arcobaleno sulla valle di Newlands


 Fiorita nella Regione dei Laghi


  Il cielo di Hill Top


  Beatrix al lavoro da un’immagine del film Miss Potter


  Cottage a Sawrey



Dall’osservazione della natura e degli animaletti che si portava a casa, trasse l’ispirazione per le sue storie e per i suoi disegni. Si esercitò per anni a rappresentare dal vivo piante e animali, usando varie tecniche: acquerello, tempera, olio, china. Le sue ricerche solitarie contribuirono alla sua educazione molto di più di qualsiasi libro di testo e di qualsiasi insegnante. Si interessava a molte discipline: geologia, entomologia, micologia. Dipinse bellissime immagini di funghi.



 

 E immagini di piante


  Garofani

  Fiori selvatici


  Primule

   L’alto pino di Peter Rabbit



E di giardini

 Giardino nel Galles


 Giardino a Sawrey



E di animali. Specialmente di conigli


 Conigli e uccellino


  Studi di una gatta


 Scoiattoli



E vedute della Scozia e della Regione dei Laghi


 Bedwell Lodge



 Campi di grano a Sawrey



 Laund House Farm



 Neve a Sawrey



 Orme sulla neve


  Scozia


  Sulla strada


 Paesaggio invernale



In questo modo si svilupparono le doti innate di una bambina riflessiva, un po’ solitaria, che amava gli animali dei quali si circondò per tutta la vita: i suoi coniglietti, il collie, i gattini, il porcospino domestico, le galline e le oche del cortile, i topolini della soffitta e gli animaletti selvatici che le capitava di intravvedere durante le passeggiate sulle colline e intorno agli stagni: la volpe, il tasso, lo scoiattolo.


  Latte e burro dalla fattoria


  Il regalo dello scoiattolo



L’abitudine di disegnare dal vivo le faceva dire di sé stessa: “Non sono capace di inventare. So solo copiare”. Naturalmente, questa espressione non va intesa in senso letterale, perché i suoi disegni sono una perfetta fusione di realismo ed immaginazione. Come diversamente si potrebbero definire, infatti, gli animaletti “vestiti”, ma sempre rappresentati con fedeltà, attenzione ai particolari e in atteggiamenti ed espressioni tipici della loro specie?

Allo stesso tempo, nelle storie di Beatrix la tradizione si coniuga con un’inconsueta capacità di sintesi, dote essenziale per un libro da presentare ai bambini. Beatrix affermava anche che, scrivendo e disegnando, più si semplifica, più diminuisce la possibilità di commettere errori. E questo è un bell’insegnamento!

I protagonisti delle storie sono per lo più animali, sempre rappresentati in relazione al paesaggio che fa da sfondo. I personaggi principali, come Peter Rabbit o Tom Kitten o Benjamin Bunny di solito sono giovani, inesperti e irresponsabili, piccoli e deliziosi, come i libretti di modeste dimensioni, fatti apposta per stare nelle mani di un bambino.


  Peter Rabbit


  Peter con le cipolle



Eco un esempio di come i personaggi vengano messi in relazione al paesaggio. Uno schizzo della Newlands Valley e poi la stessa valle con inserito il personaggio di Lucy nella Storia di Mrs. Tiggy Winkle









Altri esempi di ambientazioni domestiche:


 Schizzo di letto a baldacchino


  Tom e le sorelline giocano sul letto


 Soggiorno di cottage


  Lo stesso soggiorno  trasformato in quello di Miss Ribby



Nelle sue storie, Beatrix attribuiva agli animaletti lo stile di vita della gente di Sawrey. Mrs. Tiggy Winkle, la stiratrice, accende il fuoco nella sua cucina con la torba e nasconde la chiave sotto la soglia proprio come le massaie della valle. Mrs. Tittlemouse, la topolina di campagna, dorme in un lettino-cabina come usava da quelle parti ed inoltre, per risollevarsi il morale, dopo l’invasione delle api, si dedica alle pulizie di primavera nella sua casetta.


 la chiave sotto la soglia


  Il lettino di Mrs. Tittlemouse


  Mrs. Tittlemouse al lavoro



Beatrix faceva anche uso della fotografia per ritrarre dal vero  come dimostrano questa foto del fattore di Hill Top e del disegno che ne è stato ricavato per illustrare Samuel Baffetti.


  Il fattore di Hill Top


 Il fattore Potatoes della Storia di Samuel Baffetti



Così si spiega il significato vero di quell’espressione: “So solo copiare”. Ed in effetti, “copiava”, con lucido realismo, tutto quanto vedeva attorno a sé: gli animali, i paesaggi, la gente, i modi di essere, le abitudini e li utilizzava come i fili di un ordito per tessere la tela del suo meraviglioso mondo.

Oggi, Beatrix Potter è conosciuta in tutto il mondo, accompagnata dalla fama della sua prima creatura, Peter Rabbit, ma anche da quelle nate più tardi: Jemima Puddle Duck, Mrs. Tiggy Winkle, Tom Kitten.


  Jemima Puddle Duck


  Tom, Mittens e Moppets


  Mrs. Tabitha Twitchit punisce i figli quando scopre che hanno perduto i vestiti



 Negli ultimi decenni la sua opera ha conosciuto una fortuna straordinaria anche grazie ad una sapiente campagna pubblicitaria. Già negli anni Ottanta la RAI trasmise i cartoni animati tratti dalle sue storie allora sconosciute ai più. Questi cartoni, per altro, sono molto ben fatti, viene rispettata ed esaltata la particolare atmosfera dei racconti e viene messo in risalto lo spirito sottilmente ironico che contraddistingue la Potter. Questi cartoni, dal 2002 sono facilmente reperibili in DVD.

Ma Beatrix Potter divenne un vero business nel 2002, centenario della prima uscita di Peter Rabbit. Sono stati prodotti e venduti in tutto il mondo libri, libretti, piatti, tazze e vasellame vario sia in ceramica che in plastica, tessuti, statuine Beswick, Royal Albert e Border Fine Arts, pupazzi, gadgets e perfino un film davvero molto gradevole sulla vita dell'autrice.


  Un’immagine del film Miss Potter



Una vita, quella di Beatrix Potter, che è stata molto discreta e, al tempo stesso straordinaria. Certamente non facile. Quando in famiglia si resero conto delle sue doti artistiche, la incoraggiarono dal momento che, in età vittoriana, l’arte del disegno e della pittura era ritenuta adatta ad una ragazza.

Per molto tempo Beatrix lavorò unicamente per il proprio piacere; poi, negli anni che precedettero la pubblicazione del suo primo libretto, tra il 1890 e il 1900, alcuni editori accettarono di pubblicarle alcuni singoli disegni per farne dei biglietti di auguri natalizi, da vendere per beneficenza. Si tratta di deliziose immagini nelle quali vengono rappresentati soprattutto dei conigli.
























Graziosissima l’immagine dei  due conigli, marito e moglie, che camminano vicini sotto un grande ombrello verde, recando un cesto di doni  e un libro di inni natalizi.



 Canzoni di Natale



Bellissimi sono i due gentlemen vestiti secondo la moda del XVII secolo, mentre camminano insieme nella neve.


  I due gentlemen nella neve



Attorno al 1892, Beatrix disegnò anche una sequenza di quattro tavole che non costituiscono una storia vera e propria, ma le scene mostrano un gruppo di conigli che festeggia il Natale. Tutte queste illustrazioni giovanili sono caratterizzate da colori vividi e da pennellate decise, mentre le illustrazioni delle storie sono più essenziali sia nel tratto che nel colore.


  L’arrivo


  Il pranzo


  Il dopopranzo

  La partenza



Ai tempi della pubblicazione di Peter Rabbit, Beatrix si innamorò, ricambiata, di Norman Warne, il più giovane dei tre fratelli suoi editori; si fidanzarono segretamente, perché i genitori di lei ostacolavano la relazione con un uomo che era costretto a lavorare per vivere.
    Norman Warne in una fotografia del 1900


  Beatrix e Norman come appaiono nel film



Purtroppo, Warne morì dopo una brevissima malattia nell’estate del 1905, lasciando Beatrix devastata anche per la difficoltà di elaborare il proprio lutto in famiglia.  Lasciata Londra, si ritirò per periodi sempre più lunghi nel Distretto dei Laghi, dove poi scrisse la maggior parte delle sue storie. Con i primi ricavati delle vendite dei suoi libriccini, comprò la fattoria ed il cottage di Hill Top, vicino al villaggio di New Sawrey, dove sono ambientate parecchie delle sue storie come quella di Tom Kitten, o quella di Jemima Puddle Duck o quella di Samuel Baffetti.

  Hill Top


  Beatrix fotografata a Hill Top


  La cucina di Hill Top

Il cottage di Hill Top, piuttosto piccolo, risale al XVII secolo e col suo acquisto, Beatrix realizzò il vecchio sogno di possedere una vecchia casa con vecchi mobili. Il cottage oggi può essere visitato. Suscitano sempre interesse la cucina, le credenze, il camino e la grande stufa dagli innumerevoli sportellini che compare in tante  sue storie ambientate sia nella casa che nel giardino.

 La stufa di Hill Top come appare nella Storia Una torta e di una tortiera



  Duchessa in giardino

  La torta di vitello e prosciutto



Qualche anno più tardi, Beatrix acquistò una seconda fattoria, chiamata Castle Farm. Anche le campagne circostanti le due fattorie fecero spesso da sfondo ai racconti, come nel caso della Storia di Mrs. Tiggy Winkle. Altre storie sono invece ambientate nel villaggio di Sawrey, come Ginger e Pickles , oppure La storia di una torta e di una tortiera.


  Il negozio di Ginger e Pickles 


 I clienti di Ginger e Pickles


 Il negozio di Tabitha Twicthit e il suo originale a Sawrey



Nel 1909, mentre stava acquistando Castle Farm, conobbe l’avvocato William Heelis che l’assisteva nella transazione. Era un uomo tranquillo e dall’aria distinta; i due fecero amicizia, finchè Willie nel 1912 le chiese di sposarlo. Ancora una volta i Potter si opposero, prevenuti com’erano nei confronti di chiunque non vivesse di rendita, figuriamoci di un semplice avvocato di campagna.

Inaspettatamente, questa volta venne in aiuto a Beatrix il fratello Bertrand che da molti anni viveva lontano da Londra e dalla famiglia. La notizia arrivò come un fulmine a ciel sereno: era sposato da ben undici anni con la figlia di un agricoltore, come rivelò ai genitori sgomenti, sostenendo che anche la sorella, a 47 anni, aveva diritto di sposare chi voleva.

I Potter non accettarono mai del tutto il genero, ma il matrimonio si fece nel 1913.

  Beatrix e William nel giorno del matrimonio 


  Una foto di Beatrix col suo cane all’epoca del matrimonio



E fu un matrimonio felice. Beatrix e Willie si amarono, si sostennero e si aiutarono l’un l’altra per trent’anni. Come per noi tutti, infatti, la loro vita non fu sempre facile. Vennero anche i tempi del lutto e della malattia.  Prima, Beatrix perse il padre, poi, prematuramente, il fratello al quale era molto affezionata; infine, nel ’39, venne sottoposta ad isterectomia a Liverpool. Poiché si trattava di un intervento difficile, era convinta di non farcela e si addolorava al pensiero di lasciar solo il marito.  Invece, anche grazie alla sua grande forza di volontà, già dopo solo poche settimane era  nei pascoli a sorvegliare gli uomini che tosavano le pecore.

   La tosatura delle pecore



Heelis aiutò la moglie a realizzare il progetto che aveva concepito fin  dal suo arrivo a Hill Top.  Per preservare le tradizioni, proteggere la natura e le abitazioni dell’amata Regione dei laghi, Beatrix acquistò quante più fattorie e terreni possibile, restaurò i cottages, coltivò i giardini ed implementò l’allevamento delle pecore. Cosicchè, nel giro di pochi anni divenne una vera proprietaria terriera.

Negli anni che seguirono la Grande  Guerra, Beatrix condusse una vita sempre più ritirata, quieta, quasi nascosta. Accoglieva occasionalmente qualche visitatore per il tè a Hill Top, che manteneva sempre vivo, anche se da anni non abitava più là.

Teneva alcuni coniglietti e, ai bambini che venivano a visitarla, diceva che erano discendenti di Peter e Benjamin.


 Beatrix a Hill Top con una piccola ospite e i cagnolini



Già subito dopo il matrimonio, Beatrix aveva cominciato a diradare i suoi impegni con gli editori, finchè smise del tutto di scrivere e di disegnare per problemi alla vista. Nel 1943 la sua salute peggiorò notevolmente, costringendola in casa, senza riuscire a toglierle, però, il senso dell’umorismo e l’ allegria. Nel mese di dicembre scriveva: “Ho parecchio da fare in casa e i cagnolini sono di grande compagnia. I migliori scaldapiedi che io conosca.” 

Pochi giorni dopo moriva serenamente, col marito vicino, nella sua campagna, fra i suoi animali. Le sue ceneri vennero sparse al vento nella terra che lei tanto amava.

Una vecchia signora che vestiva informi abiti di tweed, calzava grosse scarpe, era capace di scendere nel cortile col fattore e di andare nei pascoli per seguire da vicino le greggi. Una vecchia, cara, indimenticabile signora, regina  della letteratura per l’infanzia.








segue.....








3 commenti:

  1. Che spettacolo!!!!Quando Lilia si mette al lavoro, lascia il segno, e che segno.....

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    1. E' veramente un incanto.
      Ho visto il film, e finalmente conosco la vera protagonista.
      Complimenti, Vanda

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  2. molto bello.conos evo già il film,ma anche la storia scritta così è commovente.1gran donna da imitare!

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