domenica 3 marzo 2013

Le rose sono rosse,le viole sono blu....ma non solo




Quando ero una ragazzina, all'arrivo della primavera, si andava spesso nei prati e nei campi intorno al paese a raccogliere primule e viole. Ce n'erano a migliaia....almeno così mi sembrava. Bastava chinarsi sul ciglio del fosso, frugare nell'erba delle balze che separavano i campi, avvicinarsi ai piedi degli alberi ancora privi di gemme ed erano lì ad aspettarci.
Le primule erano le sentinelle con le loro gialle corolle sgargianti e annunciavano le viole, più timide e scontrose.
Nonostante l'abbondanza,o forse proprio per quella, mi sentivo presa come da una specie di frenesia, dall'urgenza di coglierne tante...tutte. Le mani ancora piccole faticavano a trattenerle per via dello stelo corto e così spesso i fiori cadevano lungo il sentiero e al rientro il bottino aveva un'aria piuttosto strapazzata. Ma le viole, le viole conservavano tutto il loro profumo  e le più belle venivano messe tra le pagine di un libro per riscoprile intatte dopo mesi, anni.
Ancora oggi nel mio giardino, che era un campo quando ero bambina, a marzo nascono spontanee le viole e io so che con loro è arrivata la primavera.







Le viole sono sempre state amate e coltivate fin dall'antichità, come dimostrano gli affreschi della reggia di Cnosso, sull'isola di Creta, del secondo millennio a.C.; la viola era il simbolo di Atene ed era già commercializzata nel 400 a.C., mentre nel 40 d.C. lo scrittore romano Varro dava suggerimenti su come costruire un violarium. 
Il nome viola deriva dal mito greco di Io, una delle tante sfortunate amanti di Zeus. Forse per consolarla d'essere stata trasformata in giovenca, la terra generò le viole perchè diventassero il suo cibo.
Un altro mito racconta di come Orfeo si fosse fermato per riposare e dove posò il suo liuto fiorì la prima viola. Plinio consigliava ghirlande di viole per tener lontano il mal di testa, mentre gli Arabi profumavano le bevande di viole e le ritenevano efficaci contro le punture di scorpione.
Le viole apparvero con le erbe medicinali nei giardini medievali e con le piante aromatiche in quelli elisabettiani.
Nel sedicesimo secolo il botanico Gerard descrisse le viole come la massima bellezza del giardino.





Anche Napoleone e Giuseppina le amavano e si racconta che egli morì stringendo fra le mani un medaglione con delle viole raccolte sulla tomba di lei.
Dalla fine del diciottesimo secolo furono usate in Inghilterra come precursori delle cartine di tornasole e in Francia nell'industria profumiera.
In epoca Vittoriana furono addirittura adorate e benchè siano passate di moda dopo la seconda guerra mondiale, gli innamorati romantici non le hanno dimenticate.




La rivista inglese Gardens nel mese di febbraio ha pubblicato un articolo interamente dedicato al vivaio di Clive Groves nel Dorset , dove da quarant'anni ci si dedica alla coltivazione delle viole e alla creazione di stupendi nuovi esemplari nati dall'incrocio di specie autoctone con quelle tipiche di altri paesi. Guardate queste immagini :











































non vi sembra di sentirne il profumo?









5 commenti:

  1. Anch'io nel mio ultimo post nomino le primule e le viole... profumi unici, soprattutto le viole :)

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  2. si, io lo sento....profumo delizioso!

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  3. stupende le viole sono i miei fiori preferiti in assoluto. stupenda questa pagina e tutto il blog!

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  4. ci voleva proprio un posto così romantico dove metter il naso!

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