mercoledì 5 giugno 2013

Salvatore Quasimodo


Salvatore Quasimodo (Modica, 20 agosto 1901Napoli, 14 giugno 1968) è stato un poeta italiano, la cui poetica muove dall'ermetismo, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959







VICOLO
Mi chiama talvolta la tua voce
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:

una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch'erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.

Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s'udiva nella notte un pianto
di cuccioli e bambini.

Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch'è paura
di restare sole nel buio.


ED E' SUBITO SERA.

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.





Ora che sale il giorno

Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno,
tramonta nei canali.


E’ così vivo settembre in questa terra
di pianura, i prati sono verdi
come nelle valli del sud a primavera.
Ho lasciato i compagni,
ho nascosto il cuore dentro le vecchie mura,
per restare solo a ricordarti.


Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
e sulle pietre batte il piede dei cavalli!




Rifugio d'uccelli notturni  

In alto c'è un pino distorto;
sta intento ed ascolta l'abisso
col fusto piegato a balestra?
Rifugio d'uccelli notturni,
nell'ora più alta risuona
d'un battere d'ali veloce.
Ha pure un suo nido il mio cuore
sospeso nel buio, una voce;
sta pure in ascolto, la notte.






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