venerdì 22 luglio 2016

Mandala e Art Therapy







La storia ci insegna che ogni epoca ha le sue paure, paura della fame, paura della guerra, paura della malattia... a cui oggi purtroppo si aggiunge la paura degli attentati terroristici. I mercanti di terrore speculano sulla fragilità della mente, sul timore per l'incertezza del domani e per l'incolumità delle persone che amiamo.
Qualcuno ha detto che l'unica cosa di cui bisogna aver paura è la paura stessa, pensiero che condivido pienamente e che cerco di mettere in pratica nel mio vivere quotidiano, anche se non è facile.




La serenità di spirito è un obiettivo a cui tutti dovremmo tendere, sia pure per vie diverse, per il nostro bene e per quello di chi ci vive intorno. Ci sono filosofie e religioni che considerano fondamentale la ricerca dell'equilibrio interiore e  che per il suo raggiungimento eleborano terapie e rituali.

Anticamente alcune civiltà usavano l'arte per liberare le emozioni represse e sentirsi in equilibrio con il mondo; i greci ad esempio
chiamavano questo processo di liberazione catarsi  e le grandi tragedie che si rappresentavano nei teatri ne erano spesso lo strumento.





Nel buddismo il mandala, che è una sintesi dello spazio, l'immagine del mondo e la dimora di potenze divine, è una vera e propria forma di  meditazione.
Molto noti sono i mandala di sabbia dei monaci tibetani.


Il mandala tibetano viene tracciato con forme geometriche ben precise e poi ricoperto in ogni piccola parte con sabbia finissima di diversi colori ed è essenzialmente sul piano estetico una struttura quadra provvista di quattro porte, contenente cerchi e fiori di loto, popolato di immagini e simboli divini. 



Tutte le sabbie finissime posate con un apposito strumento a cono cavo devono essere necessariamente posate con estrema attenzione e delicatezza per coprire con precisione tutti i dettagli di un disegno molto complesso.Il tempo non ha alcun valore in questa dimensione.


La costruzione di un mandala è preceduta da particolari cerimonie di purificazione delle energie negative, così come dopo la sua conclusione , trascorso un certo lasso di tempo, il mandala viene distrutto, le polveri raccolte e donate ai presenti come una forma di benedizione.




Mentre nel mondo orientale il mandala era ed è  un simbolo religioso e sacro, nel mondo occidentale si è affermato per il suo valore terapeutico.

Già agli inizi del Novecento i padri della psicanalisi come Freud e Jung , avevano riconosciuto il valore del disegno  per la salute mentale non solo del bambino, ma anche per l'adulto.
Con il nome di art-therapy questa terapia è andata diffondendosi in particolare negli USA e in Gran Bretagna e tra gli anni '40 e '50 è stata adottata per  curare i traumi da guerra nei reduci.










Disegnare e colorare sono attività semplici e gradevoli che pratichiamo fin dall'infanzia, stimolano la creatività e ci consentono di allontanarci sia pure per breve tempo dallo stress quotidiano, soprattutto quando dobbiamo applicarci con concentrazione.

Proprio qualche giorno fa sono stata in libreria e ho notato accanto ai best sellers , pile di libri che propongono i disegni di base da colorare per migliorare la qualità della nostra vita.

Purtroppo non ho le conoscenze sufficienti per valutare in quale misura questa terapia possa incidere e aiutare la guarigione da patologie leggere o gravi, ma non stento a credere che qualche ora spesa tra matite, pastelli e pennelli possa rappresentare un buon dolcetto per il nostro spirito.



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