martedì 10 ottobre 2017

Il cardo e la Scozia


Il cardo silvestre, dipsacus, appartiene alla famiglie delle astreaceae, il nome scientifico dipsacus deriva dal termine greco dipsao che significa avere sete, tale nome è presumibilmente dovuto alla forma concava delle foglie che le fa somigliare a dei bicchieri che dopo un acquazzone si riempiono di una discreta quantità d’acqua al loro interno.



Secondo un’antica tradizione popolare si narra che le giovani ragazze, per la vigilia di San Giovanni, avessero l’usanza di strappare un cardo, sotterrarlo a terra e dissotterrarlo l’alba del giorno seguente, ovvero il giorno di San Giovanni.
A quel punto le ragazze ne osservavano attentamente peluria interna, se la peluria del cardo rimaneva di colore bianco, la ragazza che aveva compiuto il “rituale” sarebbe rimasta senza marito o avrebbe avuto un amore non corrisposto, se la peluria diventava di un altro colore la ragazza si sarebbe sposata entro pochissimo tempo se il colore era molto vivace oppure dopo qualche mese se il colore era pallido.






Nella tradizione celtica si narra che gli elfi e gli gnomi che abitano i boschi bevono l’acqua piovano utilizzando come bicchieri le foglie di cardo silvestre.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante il cardo simboleggia la solitudine e l’isolamento, tale significato è dovuto alla tendenza della pianta a crescere in luoghi impervi.






L'Inghilterra ha la rosa, il Galles il narciso, l'Irlanda il trifoglio e la Scozia... il cardo.

Secondo solo al tartan, nulla simboleggia meglio la "Scozia" di questa umile erbaccia spinosa. Ma come avrà fatto a diventare l'orgoglioso emblema di un'intera nazione?

In realtà nessuno sa con certezza come il cardo dal fiore rosa o violaceo acquisì una tale importanza. Secondo una leggenda, un gruppo di guerrieri scozzesi che si erano addormentati riuscirono a evitare l'imboscata dell'esercito norvegese perché uno dei nemici calpestò una pianta spinosa.
Il suo grido di dolore risvegliò i guerrieri assopiti che debitamente ricusarono gli invasori e adottarono poi il cardo come simbolo nazionale.






La Scozia è la patria di diverse varietà di cardo, alcune native e altre esotiche, e nessuno sa con certezza quale sia il vero simbolo del Paese. Si tratta forse del cardo rosso? O piuttosto del cardo mariano? Potrebbe essere invece il cardo asino?
Quale potrebbe essere? Nessuno conosce la risposta.






Il cardo non ha ispirato solamente l'ode all'amore romantico di Rabbie Burns, A Red, Red Rose, ma anche una delle poesie più belle e influenti della letteratura, A Drunk Man Looks at the Thistle di Hugh MacDiarmid, un poema epico scritto come flusso di coscienza, in cui il poeta riflette su tutto, dallo stato in cui versa la nazione, ai misteri dell'universo, fino alla meraviglia del whisky.



Il cardo è un simbolo importante dell'araldica scozzese da oltre 500 anni. Rappresenta anche una delle più alte onorificenze che il Paese può assegnare a un individuo. Fondato da Giacomo III nel 1687, il Molto Reverendo o Molto Nobile Ordine del Cardo è un ordine cavalleresco conferito a coloro che hanno offerto un contributo importante alla vita della Scozia e del Regno Unito. Solo Sua Maestà la Regina può investire qualcuno dell'Ordine del Cardo, un'onoreficenza seconda per importanza solo a quella del Nobilissimo Ordine della Giarrettiera.




NEMO ME IMPUNE LACESSIT
(NESSUNO MI ATTACCA IMPUNEMENTE)

I cardi non si trovano solo nei giardini, nei parchi e nelle campagne. Tenete gli occhi aperti e vedrete l'emblema del cardo apparire ovunque in Scozia, dalla fascia della squadra internazionale di rugby e delle squadre di calcio locali, ai loghi delle principali organizzazioni e aziende, fino alle uniformi dei poliziotti.



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